La panna montata
C’era una volta un sultano che aveva dichiarato guerra a tutti gli ambiziosi, a tutti coloro che hanno la smania di salire, di crescere. Tanti ne trovavano, tanti ne venivano condotti al suo cospetto, e battuti con la frusta.
Un giorno un ministro gli portò un secchiello di latte.
Cos’è questo?
Sire, è latte, è latte, o meglio fior di latte.
Be’,cosa vuol dire?
Vuol dire che questo latte, che ha sempre fatto il burro, il formaggio e la ricotta, s’è montata la testa e vuole diventare lattemiele.
Ah, si? Battetelo con la frusta.
Il ministro versò il latte in una catinella, poi prese una frusta che è, come tutti sanno, quel certo arnese da cucina, formato con tanti fili di ottone, piegati ad arco e intersecati, con quello cominciò a sbatterlo.
Frusta e frusta, il fior di latte, invece di abbassarsi, cominciò a rigonfiare, fin che diventò una grossa palla di spuma.
Ah, non si abbassa? – gridava il sultano.
Seguitate a frustarlo!
Frusta e frusta, la palla di spuma cresceva e cresceva e diventava, nello stesso tempo sempre più densa.
Ah, si monta? – gridava il sultano. – Seguitate a frustarlo.
Frusta e frusta, la palla, sempre più ingrossando diventò grande come una cupola.
Seguitate a frustarlo!
Frusta e frusta, la cupola si trasformò in una montagna.
Seguitate a frustarlo!
Frusta e frusta, dall’enorme massa si staccò una valanga che travolse il sultano ei suoi ministri.
Allora accorsero da tutte le parti i ragazzi ad affondare i cialdoni nella bianca e dolce montagna.